Lo stiaccino, un uccello nidificante nei prati

Lo stiaccino è pressoché scomparso dalle pianure della Svizzera per via dello sfruttamento intensivo dei pascoli. La sua presenza si limita alle altitudini maggiori del Giura e della regione alpina. Gli effettivi nidificanti presenti in importanti aree, soprattutto nel Vallese, in Ticino e nei Grigioni, vanno perciò conservati a lungo termine. Per questo motivo è di centrale importanza la conservazione qualitativa del loro habitat, soprattutto l’uso estensivo dei prati e il loro sfalcio tardivo. In concreto, nelle grandi aree di riproduzione dei nidificanti dei prati è necessaria una percentuale di almeno il 60% di prati sfalciati tardivamente in via permanente.

Nei sottoprogetti regionali vengono identificate le aree di distribuzione chiave, sviluppate e attuate misure di sostegno insieme agli agricoltori, ai partner e agli uffici cantonali. Per testare l’efficacia delle misure vengono eseguiti appositi monitoraggi. Inoltre, nelle regioni in cui è attuato il progetto vengono elaborate le basi per il trasferimento delle conoscenze acquisite e per le relazioni pubbliche (link all’esposizione dei nidificanti dei prati). Le esperienze maturate nei sottoprogetti regionali confluiscono continuamente nelle attività di sostegno e vengono pubblicate.

Le esperienze del progetto vengono condivise con partner, svizzeri e non, al fine di favorire lo stiaccino a livello europeo. Le attività di sostegno e promozione mirano alla conservazione della qualità dell’habitat dello stiaccino, a beneficio di un’ampia comunità di esseri viventi (che comprende piante, invertebrati e altri nidificanti nei prati come l’allodola, la quaglia, il prispolone e la pispola). La promozione degli stiaccini contribuisce alla conservazione di prati e pascoli fioriti gestiti in modo estensivo e diversificato nelle aree montane e quindi alla promozione della biodiversità.

Le esperienze fatte a Goms (VS) e nell’Engadina inferiore (GR) dimostrano che la conservazione dell’habitat è la misura di sostegno più efficace e duratura. In aree caratterizzate da praterie, con una superficie di prato sfalciato tardivamente, non irrigato e poco concimato pari ad almeno il 60%, gli effettivi sono stabili se non addirittura in aumento. Ulteriori misure, come le strisce di prato non sfalciate, l’installazione di posatoi artificiali o la protezione dei nidi, possono contribuire a promuovere lo sviluppo dello stiaccino. Si tratta tuttavia di misure complesse, non implementabili su grandi superfici e non in grado di arrestare la graduale diminuzione della qualità dell’habitat.

Dagli studi condotti dalla Stazione ornitologica emerge che lo stiaccino è una specie molto stanziale. Non è possibile attirare gli individui di stiaccino in prati idonei all’interno di regioni abbandonate tramite la riproduzione del loro canto (link Attrazione sociale, articolo). Un fattore importante che incide sul comportamento dello stiaccino in termini di insediamento si è rivelato essere la vicinanza (fino a 2 km di distanza) di popolazioni più numerose. Questi risultati sottolineano l’importanza della conservazione delle zone di nidificazione attualmente esistenti e della loro interazione nel paesaggio.

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