© Mathias Schäf
La situazione degli uccelli nidificanti
Nel 2022 la Svizzera ha vissuto l’anno più caldo e soleggiato dall’inizio delle misurazioni nel 1864. Inoltre si è verificata una vasta siccità, soprattutto in primavera e in estate. Nell’anno precedente 2021, la primavera era stata caratterizzata da condizioni meteorologiche piuttosto umide e fredde, seguite da un’estate piovosa e a tratti fresca con grandinate sopra la media a giugno e luglio. Nel 2022 molte specie hanno mostrato effettivi più bassi rispetto al 2021, o non hanno continuato le loro tendenze positive degli anni precedenti.
Sviluppi non omogenei rispetto all’anno precedente
Presso un notevole numero di nidificanti all’aperto, nel 2022 la tendenza ha mostrato una curva verso il basso. Ad esempio, nel 2022 quasi tutte le specie di Fringillidi e Zigoli hanno mostrato effettivi inferiori rispetto all’anno precedente. Faceva eccezione lo Strillozzo: nel 2022 gli strillozzi hanno nidificato in vari luoghi che erano rimasti abbandonati per diversi anni. La differenza nello sviluppo degli effettivi tra lo Strillozzo e altri nidificanti all’aperto suggerisce che molti degli strillozzi apparsi nel 2022 provengono da popolazioni estere. Ciò dipende probabilmente dalla siccità che in gran parte dell’areale di distribuzione nel bacino mediterraneo era molto più pronunciata rispetto alla Svizzera.
Sorprendente anche il fatto che nel 2022 praticamente ovunque il numero di territori di specie che nidificano nei canneti fosse inferiore a quello del 2021. In molti casi queste specie non avevano probabilmente ancora terminato la nidificazione quando nei mesi di giugno e luglio 2021 la Svizzera era stata colpita da molte piogge e grandinate. Inoltre, è probabile che i bassi livelli delle acque nella primavera e nell’estate 2022 abbiano contribuito a queste cifre basse: vari studi indicano che in anni con bassi livelli delle acque il numero di territori dei nidificanti nei canneti e di altre specie delle zone umide è inferiore.
Tendenze rallegranti
Da diversi anni in alcune aree il Piro piro piccolo e il Corriere piccolo mostrano tendenze positive degli effettivi. Entrambe le specie beneficiano di importanti progetti di rivitalizzazione lungo i fiumi. L’effetto desiderato può tuttavia essere raggiunto solo se si provvede a minimizzare i disturbi mediante piani di gestione dei visitatori.
Altre due specie sembrano trarre beneficio da un aiuto nelle loro aree di nidificazione: negli ultimi anni, sia l’Assiolo che il Torcicollo hanno mostrato aumenti significativi delle loro popolazioni e nel 2022 hanno probabilmente registrato gli effettivi più elevati da molti anni. Anche per specie diffuse come la Tordela, la Capinera e la Gazza si sono osservate tendenze costantemente positive. Poiché queste specie iniziano a riprodursi presto nel corso dell’anno, sono state probabilmente meno colpite dalle condizioni particolarmente difficili dell’estate 2021. Mentre gli effettivi di Gazza sono in costante aumento, negli ultimi 15 anni per la Cornacchia nera si è delineato un tetto massimo che indica una popolazione satura.
Continuano gli sviluppi negativi
Diverse specie mostrano da tempo tendenze negative e nel 2022 hanno raggiunto nuovi minimi storici dal 1990. Tra questi troviamo lo Svasso maggiore, per il quale giocano un ruolo soprattutto le diminuzioni su importanti specchi d’acqua come i laghi di Neuchâtel e di Sempach. Anche gli effettivi di Tortora selvatica sono in continua diminuzione: la specie ha oggi abbandonato molte delle aree di nidificazione di un tempo. Anche il Venturone alpino mostra uno sviluppo chiaramente negativo. La letteratura elenca varie possibili ragioni di questo fenomeno, tra le quali gli effetti dei cambiamenti climatici nelle aree di nidificazione e nei quartieri invernali. Per finire, anche gli effettivi di Ballerina bianca hanno raggiunto un livello minimo dall’inizio del MUNiD.