© Marcel Burkhardt
Il Tribunale federale dà ragione alla Stazione
Il Tribunale federale ha recentemente stabilito che l’acquisizione da parte della Stazione ornitologica di parcelle agricole per contribuire alla protezione dell’Assiolo è legale. La Stazione può così perseverare nei suoi sforzi di conservazione per questa specie minacciata.
Vent’anni fa, in Svizzera l’Assiolo era sull’orlo dell’estinzione. C’erano ancora soltanto una coppia nidificante e alcuni cantori isolati. Questo drammatico declino era legato alla banalizzazione del paesaggio, all’agricoltura intensiva e alla distruzione dei frutteti a causa dell’espansione degli agglomerati. Grazie ad ampi sforzi di protezione, da allora gli effettivi sono risaliti a 30-40 coppie nidificanti, la maggior parte delle quali in Vallese. L’Assiolo ha bisogno di un paesaggio semi-aperto e ben strutturato, in cui si alternano vecchi alberi e prati fioriti ricchi di insetti – in particolare di cavallette, che costituiscono la maggior parte della sua dieta. Nidifica nelle cavità di vecchi alberi o in specifiche cassette nido.
Nella primavera del 2017, la Stazione ornitologica ha voluto acquisire alcuni piccoli appezzamenti di prato nel Comune vallesano di Grimisuat, per poter rivalorizzare in modo mirato l’habitat dell’Assiolo. Nel fare ciò, ha seguito una raccomandazione dell’Ufficio foreste, natura e paesaggio del Vallese (SFNP), con il quale discute e coordina le misure per la conservazione delle specie di uccelli minacciate. Poiché coprivano una superficie di oltre 2500 m2, il cambio di proprietà di due parcelle è stato soggetto all’autorizzazione del Cantone, in conformità con la Legge federale sul diritto fondiario rurale (LDFR). L’Ufficio giuridico cantonale degli affari economici ha rifiutato l’autorizzazione d’acquisto e il ricorso contro tale decisione dinanzi al Consiglio di Stato vallesano è stato respinto. Per contro, il Tribunale cantonale vallesano, al quale è stato inoltrato un nuovo ricorso, ha dato ragione alla Stazione e ha concesso l’acquisto delle due parcelle. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha successivamente impugnato tale sentenza dinanzi al Tribunale federale.
I giudici federali di Mon-Repos hanno recentemente respinto il ricorso del DFGP e hanno confermato definitivamente l’acquisto delle parcelle da parte della Stazione. Nella loro sentenza (DTF 2C_1069/2020 del 27 ottobre 2021) essi rilevano che la LDFR mira principalmente a evitare la speculazione sulle superfici agricole e a garantire che restino nelle mani degli agricoltori. Essa non deve tuttavia intralciare compiti pubblici di stesso rango, come la protezione della natura. Per questo motivo, la legge prevede eccezioni che consentono l’acquisto di superfici agricole da parte di non agricoltori, a condizione che ciò rivesta un interesse generale. La protezione della natura rappresenta un motivo che giustifica una deroga all’acquisto da parte di un coltivatore diretto, a condizione che le parcelle siano formalmente protette o che il loro acquisto permetta di conservare una specie minacciata o un biotopo raro. In questo caso, le parcelle fanno parte dell’habitat dell’Assiolo, una specie minacciata a livello svizzero; è concesso quindi un motivo di acquisizione. Del resto, il Tribunale federale ha scoperto che il precedente proprietario non era un agricoltore, ma una società che intendeva costruirvi un campo da golf!
Questa sentenza è di fondamentale importanza, in quanto chiarisce il campo di applicazione della LDFR per quanto riguarda l’acquisto di parcelle agricole a scopo di protezione della natura, ed è la prima decisione su questo argomento. Il Tribunale federale afferma chiaramente che l’acquisto di superficie agricola utile è uno strumento giudizioso e corretto per la protezione della natura, quando si tratta di specie minacciate e dei loro habitat.