© Marcel Burkhardt
Primo piano d’azione nazionale per i rapaci diurni e notturni
La Svizzera è stata il primo Paese aderente all’Accordo internazionale per la protezione dei rapaci diurni e notturni, che opera nell’ambito della Convenzione di Bonn, a presentare un rapporto nazionale sugli orientamenti strategici e le priorità di attuazione. Rispetto, in particolare, ad altre regioni del mondo, i nostri rapaci diurni e notturni stanno molto bene, ma resta ancora molto da fare.
Oggi, quasi tutte le nostre specie di rapaci diurni e notturni presentano effettivi elevati. Ma non è stato sempre così. Per secoli hanno sofferto della persecuzione da parte dell’uomo. Gipeto e Falco pescatore erano stati sterminati oltre cento anni fa, mentre Nibbio reale e Gufo reale erano sull’orlo dell’estinzione. Malgrado la protezione introdotta per diverse specie già nel 1926, gli effettivi di molti rapaci diurni e notturni si ripresero solo con fatica. Soprattutto verso la metà del 20° secolo, diversi veleni ambientali avevano creato loro grossi problemi. Da allora, grazie a diverse misure di protezione, molti dei nostri rapaci diurni e notturni hanno mostrato una buona ripresa. Persistono tuttavia numerose minacce, come la perdita di habitat, l’aumento dei disturbi, ad esempio, dei nidificanti nelle rocce, l’elettrocuzione su piloni delle linee elettriche, le collisioni, la persecuzione illegale e l’avvelenamento da pesticidi e piombo. Inoltre, durante la migrazione e nei quartieri invernali, le nostre specie migratorie subiscono in parte massicce persecuzioni, periodi di siccità e disboscamenti delle foreste pluviali. Per la loro conservazione non è quindi sufficiente proteggerli solo in Svizzera.
La necessità di una protezione dei rapaci ancorata a livello internazionale è stata riconosciuta da vari Paesi in base a segnali d’allarme provenienti da ricerche scientifiche. Dal 2008 è in vigore un Accordo sugli uccelli rapaci, nell’ambito della Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici della fauna selvatica (Convenzione di Bonn), che è già stato firmato da 60 dei 131 Stati coinvolti. Con la firma di questa dichiarazione d’intenti, gli Stati si impegnano a elaborare un piano d’azione nazionale per la protezione dei rapaci diurni e notturni. La Svizzera è stata ora la prima nazione a presentare un tale rapporto, elaborato in stretta collaborazione tra la Stazione ornitologica e l’Ufficio federale dell’ambiente UFAM. Esso stabilisce obiettivi concreti per la Svizzera per far fronte alle minacce esistenti e per anticipare, ridurre ed evitare nuovi potenziali pericoli. L’obiettivo generale è di garantire e mantenere uno stato di conservazione favorevole per tutti i rapaci diurni e notturni che nidificano o migrano regolarmente in Svizzera. Sono definiti obiettivi nazionali, come pure 50 attività chiave per mitigare le principali minacce a questo gruppo di uccelli. Nick P. Williams, responsabile dell’unità internazionale di coordinamento dell’Accordo, è soddisfatto: «Questa è una significativa pietra miliare nello sviluppo dell’Accordo sui rapaci. Il documento presentato dalla Svizzera quale primo Paese attua perfettamente un concetto di base sancito dalla dichiarazione d’intenti. Gli svizzeri hanno posto uno standard estremamente elevato per i successivi firmatari». Senza i dati approfonditi sui rapaci diurni e notturni raccolti dai nostri collaboratori volontari nell’ambito dei programmi di monitoraggio a lungo termine della Stazione ornitologica, il rapporto non sarebbe stato possibile in questa forma.
Le attività menzionate nel rapporto saranno ora implementate passo dopo passo nei prossimi anni. A questo scopo verrà stabilita una stretta collaborazione tra il gruppo di coordinamento del Programma svizzero di conservazione delle specie di uccelli, l’UFAM e i responsabili cantonali della protezione della natura e degli uccelli. Secondo le informazioni fornite dall’UFAM, la protezione degli habitat prioritari per la migrazione dei rapaci diurni richiede inoltre un mandato politico per adattare gli strumenti giuridici.
Stefan Werner