Smaltimento di carcasse da parte di corvidi e rapaci

    Negli ultimi decenni, nei paesaggi di origine umana l’offerta di carcasse animali è fortemente aumentata. Queste ultime vengono utilizzate in particolare da Corvidi e rapaci, come pure dalle volpi, che in questo modo forniscono un importante servizio ecosistemico.


    Foto © Ralf Kistowski
    I Corvidi forniscono il servizio ecosistemico dello smaltimento carcasse soprattutto di giorno.
    I Corvidi forniscono il servizio ecosistemico dello smaltimento carcasse soprattutto di giorno.
    Anche i rapaci fanno parte dei necrofagi diurni. Se le carcasse appaiono più spesso in un determinato luogo, sono soprattutto i nibbi reali a reagire con un tasso di utilizzazione più elevato.
    Anche i rapaci fanno parte dei necrofagi diurni. Se le carcasse appaiono più spesso in un determinato luogo, sono soprattutto i nibbi reali a reagire con un tasso di utilizzazione più elevato.
    Foto © Beat Rüegger
    Effetti dell’habitat e dell’ora del giorno sulle comunità di necrofagi, rilevati mediante esposizione di cadaveri di Arvicola campestre e Arvicola terrestre, in uno studio svizzero. I Corvidi sono rappresentati in blu, i rapaci in verde, i mammiferi domestici in arancione e i mammiferi selvatici in giallo.
    Effetti dell’habitat e dell’ora del giorno sulle comunità di necrofagi, rilevati mediante esposizione di cadaveri di Arvicola campestre e Arvicola terrestre, in uno studio svizzero. I Corvidi sono rappresentati in blu, i rapaci in verde, i mammiferi domestici in arancione e i mammiferi selvatici in giallo.
    Durante la notte uno dei necrofagi più importanti è la Volpe.
    Durante la notte uno dei necrofagi più importanti è la Volpe.

    Negli habitat modellati dall’uomo sono presenti molti cadaveri di animali selvatici. In particolare, con l’ampliamento di infrastrutture come reti stradali, ferroviarie ed elettriche, come pure di impianti per l’energia eolica, i piccoli animali selvatici sono sempre più vittima di collisioni mortali. Un notevole rischio di collisioni è causato inoltre da vetrate su edifici, tettoie o pareti per la protezione fonica: è lecito supporre che, ogni anno, a livello europeo esse costino la vita a milioni di uccelli. Anche lo sfruttamento più intensivo delle superfici agricole causa vittime sia presso gli uccelli, sia presso altri animali selvatici come piccoli di capriolo, lepri comuni o piccoli roditori. Altri cadaveri e i loro resti sono poi provocati dalla predazione da parte di animali domestici, in particolare dai nostri gatti.

    Le carcasse sono risorse importanti

    I cadaveri giocano un ruolo importante negli ecosistemi e, a livello mondiale, sono una cruciale risorsa alimentare per i necrofagi. La funzione ecologica dello smaltimento delle carcasse è assunta da comunità di diverse specie di animali necrofagi; se la loro composizione si modifica, ciò può avere ripercussioni sulla velocità di smaltimento dei cadaveri e quindi sui processi ecologici e sulle catene alimentari. Poiché nei paesaggi agricoli dell’Europa centrale gli avvoltoi, necrofagi obbligati, sono praticamente scomparsi, oggi le carcasse sono utilizzate in misura maggiore da necrofagi facoltativi, cioè da vertebrati che, oltre ai cadaveri, consumano anche altro cibo. In questo modo fanno concorrenza ad altri decompositori, come microbi e artropodi, per l’utilizzazione delle preziose risorse ottenibili dallo sfruttamento delle carcasse. Per i vertebrati necrofagi è importante una rapida individuazione dei cadaveri poiché, con il progredire della decomposizione da parte dei microbi, per i necrofagi facoltativi essi diventano sempre meno appetibili. La capacità di scoprire resti animali dipende da un lato dalle facoltà visive e olfattive dei necrofagi, dall’altro dalle caratteristiche del luogo in cui si trovano le carcasse: cadaveri nella vegetazione alta vengono ad esempio trovati meno rapidamente che su superfici aperte.

    Negli ecosistemi le comunità di necrofagi giocano un ruolo importante poiché, con il consumo di cadaveri, riciclano i nutrienti. Questo processo stabilizza e struttura le catene alimentari e svolge quindi una funzione chiave. Anche all’uomo le comunità di necrofagi forniscono un importante servizio, fungendo da «polizia sanitaria»: da millenni gli animali da reddito morti, come pure le loro parti non commestibili o non utilizzate dall’uomo, vengono rapidamente smaltite dai necrofagi, rendendo più difficoltosa la diffusione di malattie. In questo processo erano importanti soprattutto gli avvoltoi, quali necrofagi obbligati.

    Oggi lo studio dei servizi ecosistemici acquista importanza poiché permette di quantificare l’utilità degli ecosistemi per l’uomo. Diverse ricerche europee mostrano così che lo smaltimento di carcasse di animali selvatici è veloce ed efficiente: in Germania, ad esempio, dopo cinque giorni il 66 % dei pulcini disseminati sul terreno nell’ambito di uno studio era scomparso, mentre il 45% delle arvicole campestri e terrestri offerte in una ricerca svizzera era stato portato via dai necrofagi in meno di dodici ore. In una pubblicazione inglese erano stati utilizzati cadaveri di ratti: dopo tre giorni abbondanti il 70 % delle esche esposte era scomparso.

    Smaltimento carcasse urbanizzato

    Negli habitat originali, le comunità di necrofagi sono composte da specialisti e generalisti, con risorse di cadaveri distribuite omogeneamente su tutta la comunità. Gli habitat modificati e fortemente sfruttati dall’uomo favoriscono invece i generalisti e i necrofagi facoltativi, poiché questi ultimi sono in grado di reagire in maniera più flessibile ai cambiamenti e ai disturbi. Nelle regioni europee ad agricoltura intensiva la comunità dei necrofagi è dominata dalla Cornacchia nera, dalla Volpe, come pure da rapaci come la Poiana e il Nibbio reale. Negli habitat rurali non sembra quindi essere necessaria una diversità di specie particolarmente elevata per garantire il servizio ecosistemico dello smaltimento delle carcasse: in uno studio inglese, oltre il 90 % di tutti i ratti morti esposti durante il giorno è stato rimosso da cornacchie nere.

    L’urbanizzazione di vaste aree ha creato a sua volta comunità di necrofagi particolari, che sono diverse da quelle delle zone agricole: la funzione ecologica dello smaltimento carcasse viene mantenuta con la sostituzione delle volpi da parte dei gatti domestici e delle cornacchie nere, parzialmente, da parte delle gazze. I necrofagi più frequenti modificano così la loro alimentazione: i rifiuti urbani rappresentano ora una parte importante del loro cibo, un ulteriore servizio ecosistemico.

    Curva di apprendimento mediante ripetizione

    Quando carcasse animali appaiono regolarmente negli stessi luoghi, come è ad esempio il caso lungo le strade, presso edifici in vetro o impianti eolici, questa risorsa risulta prevedibile. Ciò modifica il rapporto costi-benefici della ricerca dei cadaveri, portando i necrofagi ad adattare il loro comportamento di ricerca del nutrimento. In Svizzera, un esperimento ha mostrato che i cadaveri scompaiono più rapidamente se vengono esposti ripetutamente nello stesso luogo: dopo cinque giorni il tasso di scomparsa era già aumentato del 20 %. Le varie specie hanno reagito in maniera diversa alla regolare offerta alimentare: durante il giorno il tasso di utilizzazione delle carcasse è aumentato per Nibbio reale e Cornacchia nera ma non per la più piccola Gazza. Durante la notte ne ha approfittato la Volpe.

    Sono quindi principalmente i necrofagi facoltativi più grandi e dominanti come Cornacchia nera, Nibbio reale e Volpe ad occuparsi dello smaltimento di cadaveri di animali selvatici vittima dell’uomo.

    Nora Welti, Martin Grüebler