Messaggeri orientali

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Bigia padovana © Marcel Burkhardt

In un secolo, l’avifauna nidificante svizzera si è arricchita di diverse nuove specie, in particolare dall'Oriente. A parte due eccezioni degne di nota, la Cesena e la Tortora dal collare, nel complesso i nuovi arrivati rimangono tuttavia ospiti rari e con effettivi generalmente incostanti.

All’interno del Paleartico occidentale, i Paesi dell’Europa centrale si situano in uno spazio di transizione, da un lato climatico, con influenze di tipo oceanico (Europa occidentale) che sfumano in altre di tipo continentale (Europa orientale), dall’altro biogeografico, ospitando specie di origine occidentale o africana accanto a specie provenienti da regioni più orientali. Situata al margine occidentale di questa zona di collegamento, la Svizzera può ancora essere influenzata da ondate d’espansione di specie provenienti dall’est. Negli ultimi cento anni ne sono comparse dieci: mentre due (Tortora dal collare e Cesena) si sono ampiamente diffuse, la maggior parte di esse (Picchio dalmatino, Pendolino, Locustella fluviatile, Luì verdastro, Bigia padovana, Pigliamosche pettirosso, Cutrettola testagialla orientale e Ciuffolotto scarlatto) rimane rara e con effettivi fluttuanti.

Dopo la Cesena, già nel 1923, e la Tortora dal collare verso il 1950, i primi messaggeri orientali a nidificare in Svizzera sono stati la Bigia padovana e il Pendolino, entrambi nel 1952. Da allora, fino al 2014 il Pendolino ha nidificato 32 volte, ma solo due volte nel 21° secolo. La Bigia padovana ha vissuto la sua età d’oro tra gli anni ’60 e ’70 (15-20 coppie), come pure all’inizio degli anni ’90, mentre nel 2013-2016 erano ancora presenti solo poche coppie.

I primi maschi in canto di Ciuffolotto scarlatto sono stati osservati nel 1979, mentre nel 1983 si è verificato il primo tentativo di nidificazione. Dopo una prima crescita negli anni ’90, dal 2010 questa specie mostra un nuovo avanzamento, che tuttavia non supera ancora l’arco alpino.

Evoluzione del numero di territori di Bigia padovana, di Pendolino e di Ciuffolotto scarlatto in Svizzera, dal 1980 al 2016. Al di là delle fluttuazioni, la Bigia padovana mostra una tendenza al calo.

e nella valle del Reno appare ormai ben insediato e sta progredendo gradualmente verso ovest.

All’interno dei nostri confini, o nelle loro immediate vicinanze, fanno timide apparizioni la Cutrettola testagialla orientale e il Pigliamosche pettirosso, per i quali esistono solo due prove di nidificazione in territorio elvetico, rispettivamente nel 1997 e 2012 e nel 2003 e 2006, come pure la Locustella fluviatile, che ha nidificato solo nel 2011 appena al di là della frontiera. Benché si abbiano a disposizione ancora solo pochi dati, per l’ultimo arrivato, il Luì verdastro, lo slancio da colonizzatore sembra invece molto diverso: dal 2014 al 2017 si sono già registrati quattro suoi insediamenti e almeno una nidificazione, cosa che lascia ben sperare per ulteriori sviluppi nel prossimo futuro.

Le cause di questi movimenti di colonizzazione e ritirata rimangono misteriose e imprevedibili, ma fanno probabilmente parte delle dinamiche aleatorie delle popolazioni al margine del loro areale di nidificazione.

Testo: Bertrand Posse


Suggerimento di citazione dell’Atlante online:
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