Tempi grami per i nidificanti delle zone golenali
Le distese di ghiaia lungo il Reno, profondamente incanalato, tra Trübbach SG e Rüthi SG, ospitano la più grande popolazione nidificante di Corriere piccolo della Svizzera. Essendo quasi ovunque accessibili dalla riva, la pressione dovuta a persone in cerca di svago è particolarmente elevata. A causa delle forti oscillazioni del livello delle acque, i banchi di ghiaia vengono inoltre spesso inondati. © Hans Schmid
Da noi, il Corriere piccolo e il Piro piro piccolo, entrambe tipiche specie golenali, sono in difficoltà. Con vari interventi, l’uomo ha domato i fiumi, rendendoli inospitali per queste due specie di limicoli. Da sole, le rinaturazioni non sono sufficienti poiché i disturbi dovuti alle attività del tempo libero e le piene spesso ostacolano i tentativi di nidificazione.
Sui banchi di ghiaia piuttosto grandi dei nostri fiumi il Piro piro piccolo e il Corriere piccolo trovano siti per nidificare. Il Piro piro piccolo necessita di zone golenali ampie e possibilmente tranquille, vicine allo stato naturale. Nei tratti con corrente più lenta si depositano sedimenti fini quale ghiaia, sabbia o fango; nella vegetazione che vi cresce il Piro piro piccolo può nascondere il suo nido. Poiché lo stato attuale di gran parte dei nostri corsi d’acqua non soddisfa le sue esigenze, riesce a malapena a mantenere i suoi effettivi. Tutti i siti di nidificazione sull’Altipiano sono stati da tempo abbandonati.
In quanto specie pioniera, il Corriere piccolo è invece in grado di colonizzare superfici ghiaiose presenti per brevi periodi, per lo più prive di vegetazione, occupando anche diversi habitat fortemente influenzati dalle attività umane (ad es. cave di ghiaia, campi di esercitazione militari, cantieri). Originariamente anche questa specie era legata a fiumi naturali, che scorressero liberamente. A causa degli interventi umani, le superfici ghiaiose idonee sono in gran parte andate perse. Per questo motivo, solo la metà circa degli effettivi svizzeri nidifica lungo i fiumi. In Baviera è addirittura meno del 10 %, il resto nidifica in habitat di sostituzione. In Svizzera, le due specie figurano sulla Lista Rossa come «fortemente minacciate» (EN).
Massicce perdite di spazi vitali
Per le specie tipiche delle zone golenali, le condizioni dei nostri fiumi e dei loro delta sono relativamente precarie. A causa della topografia, la maggior parte delle zone golenali è piuttosto piccola e, a causa dell’elevata velocità della corrente, in molti tratti il materiale detritico fine, invece di depositarsi, viene portato via. Alle grandi quantità di pioggia che scendono ad esempio in montagna, durante i temporali di giugno, si aggiungono spesso le acque dovute al disgelo. Questi fenomeni si verificano esattamente nel momento decisivo per la riproduzione degli uccelli che nidificano sui banchi di ghiaia.
A queste difficoltà, dovute a cause naturali, a partire dalle prime correzioni dei fiumi nel 18° secolo si sono aggiunti gli interventi sempre più impattanti dell’uomo: incanalamenti dei corsi d’acqua, costruzione di centrali idroelettriche e relative infrastrutture, costruzione di soglie artificiali, estrazione di ghiaia, alterazioni del deposito di materiale detritico. Oltre a tali interventi sull’alveo, si pone la problematica dei deflussi fortemente discontinui. Tali importanti e repentine variazioni del livello dell’acqua, dovute allo sfruttamento della forza idrica, minacciano ulteriormente le covate. I risciacqui per mantenere liberi i canali e i predatori (ad es. cornacchie e volpi) rappresentano ulteriori minacce. Non da ultimo, gli uccelli che nidificano sui banchi di ghiaia sono spesso vittime degli innumerevoli disturbi causati da persone in cerca di ogni tipo di svago.
I siti di nidificazione lungo i fiumi di montagna sono particolarmente minacciati dalle piene. Nonostante questo Corriere piccolo sul delta della Kander BE abbia resistito a lungo sulle sue uova, alla fine queste ultime sono comunque andate perse.
© Paul HürlimannIl Reno, un Eldorado per il Corriere piccolo?
Emblematica la situazione sul Reno tra Coira GR e il Lago di Costanza. Temuto un tempo per le sue numerose esondazioni, a partire dal 1861 il Reno è stato rettificato e arginato in varie tappe. Oggi è incanalato su tutta la sua lunghezza. Nel frattempo, tra Trübbach SG e Rüthi SG si sono tuttavia formate numerose penisole. Mentre il Piro piro piccolo tenta solo raramente di nidificarvi, perché sui banchi di ghiaia manca una vegetazione che lo protegga, il Corriere piccolo è attratto da queste superfici. Se il livello delle acque è favorevole, in aprile circa 30 coppie vi si insediano. L’incanalamento presenta tuttavia diversi svantaggi anche per il Corriere piccolo: poiché l’alveo del fiume è stretto, il livello delle acque sale più rapidamente e, con l’inizio del disgelo, i primi banchi di ghiaia vengono subito sommersi. È inoltre difficile che si formino isolotti, che offrirebbero una migliore protezione contro i disturbi da parte dell’uomo e contro i predatori terrestri. L’unico vantaggio per il Corriere piccolo è che, a causa delle frequenti inondazioni e delle forti correnti durante le piene, i banchi di ghiaia rimangono privi di vegetazione. I monitoraggi effettuati dal 1989 da H. Aemisegger indicano che solo in ben pochi anni la specie riesce a produrre abbastanza giovani da compensare la mortalità naturale.
Le rinaturazioni possono avere effetti positivi
In Svizzera, soprattutto per motivi di protezione dalle piene, dalla fine del millennio sono stati rinaturati numerosi tratti di fiume. Nei prossimi decenni si intende ridare a specchi e corsi d’acqua almeno una parte dello spazio che in passato era stato loro tolto. È ciò che stabilisce la Legge federale sulla protezione delle acque nella sua revisione del 2011. Gli uccelli che nidificano sulle superfici ghiaiose hanno già approfittato di alcune di queste rinaturazioni: il Piro piro piccolo è subito tornato lungo i tratti rinaturati dell’Inn nell’Alta Engadina GR. Anche lungo la Moesa GR, lungo il Reno presso Felsberg GR, sulla Kander BE e lungo il Rodano VS (Pfynwald) nei tratti rinaturati il Piro piro piccolo ha nidificato almeno in alcuni anni e anche sul delta della Reuss UR e della Kander BE approfitta delle rinaturazioni. Gli sforzi finora compiuti non sono tuttavia bastati per riportare la specie sull’Altipiano. Corresponsabili dei mediocri risultati di diversi progetti di rinaturazione sono l’esigua superficie delle zone coinvolte e l’insufficiente gestione dei visitatori. Laddove, come ad esempio lungo la Thur, si è riusciti a far insediare il Corriere piccolo, si è reso necessario un gran dispendio di energie per proteggere i siti di nidificazione dai disturbi causati dall’uomo. Dopo pochi anni diverse isole di nidificazione si sono inoltre rivelate inutilizzabili per il Corriere piccolo perché, a causa di una gestione insufficiente e di una scarsa dinamica, è subito cresciuta una fitta vegetazione. Nel caso di futuri progetti di rinaturazione ci si dovrà quindi impegnare maggiormente affinché gli uccelli che nidificano sulle superfici ghiaiose e altri tipici abitanti delle zone golenali possano davvero approfittarne e crescere indisturbati i loro piccoli.
Presso Heustrich BE, in origine la Kander formava una zona golenale piuttosto estesa. Il fiume è stato in seguito rigorosamente incanalato ma nel 2005 gli argini sono stati spazzati via da una piena. Nell’inverno 2010/2011 è stata realizzata una generosa rinaturazione e nel 2017 il Piro piro piccolo vi ha nidificato con successo.
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