Vecchi boschi e legno morto sono l’habitat prediletto del picchio dorsobianco

Nel progetto di ricerca vengono indagate le esigenze, in termini di habitat e di spazio, del picchio dorsobianco nelle foreste gestite all’interno della regione alpina. Ne derivano raccomandazioni per la promozione degli habitat e la pratica forestale. L’obiettivo è salvaguardare a lungo termine gli effettivi di picchio dorsobianco in Svizzera e consentire l’ulteriore espansione della sua distribuzione.

Dal 2015 la Stazione ornitologica studia insieme ad altri partner, nell’ambito di un dottorato di ricerca e di diversi sottoprogetti, l’ecologia del picchio dorsobianco nei boschi gestiti. All’interno del bacino oggetto dello studio nella Svizzera orientale (cantoni Grigioni e San Gallo), nel Vorarlberg e nel Liechtenstein sono stati marcati 63 picchi dorsobianco. Sono quindi state esaminate le dimensioni delle riserve, le caratteristiche dell’habitat, il successo riproduttivo, la sopravvivenza e le modalità di foraggiamento. Per verificare se il picchio dorsobianco sia una specie ombrello sono stati esaminati anche gli altri uccelli nidificanti, gli insetti xilobionti e i funghi.

L’espansione dell’areale di questa specie contrassegnata come vulnerabile nella Lista rossa apre interessanti prospettive per la protezione della natura nella foresta. Il nostro approccio ai boschi e il modo in cui questi vengono gestiti saranno essenziali per il futuro di questa specie amante del legno morto. La designazione di ulteriori riserve forestali e l’integrazione nella gestione forestale di misure atte a promuovere la formazione di legno vecchio e morto, isole di legno vecchio e alberi specifici dell’habitat, sono di fondamentale importanza per l’ulteriore sviluppo degli effettivi di picchio dorsobianco.

Le nostre ricerche dimostrano che i fattori chiave dello sviluppo del picchio dorsobianco sono, da un lato, la presenza di legno vecchio di diverse dimensioni per la ricerca di cibo e la creazione di cavità adatte alla riproduzione e, dall’altro, una ricca offerta di larve di insetti che vivono nel legno. A seconda della stagione le dimensioni dei territori di insediamento vanno dai 20 ai 120 ha per individuo, in media 21 ha durante la stagione riproduttiva. La specie utilizza boschi naturalizzati e contigui con volumi di legno morto superiori ai 50 m³ all’interno di sottocategorie delle zone d’azione. Il successo riproduttivo è pari a 1,7 piccoli involati e il tasso di sopravvivenza annuale è di circa l’80%.

• HAFL (Thibault Lachat)
• WSL (Andrin Gross)
• Institut für Evolutionsbiologie und Umweltwissenschaften, Universität Zürich (Arpat Ozgul und Lukas Keller)
• Ueli Bühler (Weissrückenspecht-Experte)
• BirdLife Vorarlberg

• Ufficio federale dell'ambiente UFAM
• inatura
• Zigerli-Hegi-Stiftung