Protezione e sostegno per questa "messaggera dell’alba"

L’agricoltura intensiva e lo sviluppo disordinato degli insediamenti negli spazi aperti hanno portato a una massiccia diminuzione degli effettivi di allodola. Anche se le esigenze dell’allodola in termini di habitat sono note, finora non è stato possibile mettere in atto misure di promozione efficaci su vasta scala. Per questo promuoviamo attivamente le allodole in aree di progetto selezionate, con l’obiettivo di ampliare il consenso nei confronti di questa specie attraverso esempi di casi riusciti. Inoltre forniamo consulenza a consulenti in diversi progetti di sostegno.

Per sostenere in modo mirato l’allodola abbiamo realizzato una carta della presenza potenziale (in tedesco) per l’Altopiano. Nelle superfici qui rappresentate il sostegno all’allodola ha maggiori probabilità di successo. In una selezione di queste aree si vuole rafforzare il sostegno con l’aiuto di partner locali, cantonali e nazionali. Come base operativa abbiamo definito in una scheda informativa (in tedesco) diverse misure di sostegno, compresi possibili pagamenti diretti.

La conservazione e lo sviluppo degli effettivi di allodola è possibile solo con un’intensa cooperazione tra i vari partner. È importante sensibilizzare gli agricoltori al problema e convincerli a mettere in atto le misure previste. Vogliamo dimostrare che le aree di promozione della biodiversità sono indispensabili per la conservazione di molte specie di uccelli che popolano gli ambienti rurali e che la promozione delle specie e la produzione di alimenti sono compatibili.

Per la promozione dell’allodola e di molte altre specie tipiche dell’ambiente rurale serve una quota di almeno il 5 percento di preziose superfici per la promozione della biodiversità (SPB). In aree produttive favorevoli ce ne sono ancora decisamente troppo poche. È quindi importante, in aggiunta alle SPB, attuare misure a sostegno dell’allodola anche nelle aree coltivate. Siamo riusciti a dimostrare che le allodole utilizzano, ad esempio, campi a semina estensiva e piccoli appezzamenti (patches) per nidificare e cercare il cibo.

Nell’Altopiano l’allodola è scomparsa dalle praterie gestite in modo intensivo. Nella regione montana popola ancora prati magri e pascoli alpini. Tuttavia sono poco note le esigenze in termini di habitat nel piano subalpino. Nel sottoprogetto “allodola alpina” si sta pertanto elaborando un modello di habitat. Come nel caso dello stiaccino, una delle misure di protezione fondamentali a quote più elevate è tardare le operazioni di sfalcio all’interno delle aree di maggior insediamento di queste specie nidificanti dei prati. Anche la nostra esposizione sugli uccelli nidificanti dei prati vuole sensibilizzare su questo tema.

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