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L’accettazione dell’Iniziativa biodiversità rafforza l’agricoltura promuovendo gli impollinatori, migliorando la formazione e la fertilità del suolo e controllando gli insetti indesiderati. Una biodiversità intatta fornisce quindi un contributo significativo alla produzione alimentare a lungo termine.

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Un SÌ deciso alla biodiversità

Agosto 2024

Da 100 anni la Stazione ornitologica è impegnata nello studio e nella conservazione dell’avifauna e della biodiversità. Il nostro istituto è politicamente neutrale e di solito si astiene dalle raccomandazioni di voto. L’Iniziativa biodiversità è un’eccezione: la Stazione ornitologica sostiene questa causa per la protezione della natura. Ci sono ottime ragioni per farlo.

Dal 2001 la Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Svizzera è molto lunga e ciò non accenna a cambiare: circa il 40 % degli uccelli nidificanti è ancora minacciato. L’aumento significativo del numero di specie nella categoria «potenzialmente minacciato» e la parallela riduzione della percentuale di specie non minacciate sono preoccupanti. È vero che negli ultimi dieci anni diverse specie hanno mostrato una certa ripresa, ma per molte altre il rischio di estinzione è ancora elevato. Secondo il rapporto 2023 dell’ UFAM «Specie e habitat minacciati in Svizzera», se si considerano tutte le Liste Rosse complessivamente il 47 % delle specie svizzere necessita di interventi di protezione e promozione. Secondo l’UFAM, la Svizzera ha la più alta percentuale di specie minacciate di tutti i Paesi industrializzati. E ancora: habitat tipici come golene, torbiere e prati secchi hanno subito enormi perdite.

Tuttavia, una biodiversità intatta non è fine a sé stessa, ma anche la base centrale della vita per l’essere umano. La natura ci fornisce gratuitamente servizi ecosistemici indispensabili, come suoli intatti e controllo degli organismi nocivi per la produzione alimentare, acqua e aria pulite. Non c’è quindi da stupirsi che nel suo messaggio concernente l’Iniziativa biodiversità il Consiglio federale stimi i costi dovuti alla perdita di biodiversità a partire dal 2050 a 14-16 miliardi di franchi all’anno! Anche l’economia mette in guardia da importanti conseguenze: nel suo Global Risk Report 2024, il World Economic Forum ha valutato i maggiori rischi per l’economia globale nei prossimi dieci anni. Gli eventi meteorologici estremi sono al primo posto, al secondo posto i cambiamenti critici nei sistemi terrestri e al terzo posto la perdita di biodiversità e il collasso degli ecosistemi.

Scienza ed economia mostrano quindi chiaramente che è urgentemente necessaria un’azione decisiva per promuovere la biodiversità. È qui che entra in gioco l’Iniziativa biodiversità: tra le altre cose, chiede che siano messi a disposizione le superfici, i fondi e gli strumenti necessari per garantire e rafforzare la biodiversità.

In questo modo, l’iniziativa riprende le preoccupazioni centrali della Stazione ornitologica, per le quali il nostro istituto si impegna da decenni, da ultimo nel 2019 nel «Piano in 11 punti»: sulla base dei risultati dell’Atlante degli uccelli nidificanti 2013-2016, questo testo formula la necessità di agire per la conservazione dell’avifauna. Ciò comprende, ad esempio, la creazione e la promozione di una rete di biotopi umidi con un sufficiente apporto di acqua, zone cuscinetto e una gestione adeguata, nonché la conservazione di aree possibilmente grandi senza disturbi, in particolare nelle regioni alpine, nel bosco e nelle zone umide. Per garantire management, gestione dei visitatori e sorveglianza nelle zone protette, le autorità competenti a livello federale e cantonale devono disporre di risorse adeguate, cosa che oggi spesso non avviene. Molte zone protette sono in cattive condizioni. Questo concerne anche le torbiere, già protette dalla Costituzione. Per questi motivi, la Stazione ornitologica sostiene per la prima volta un’iniziativa popolare.

Spesso è decisivo proprio continuare a utilizzare e curare i paesaggi. Anche se l’iniziativa sarà accolta, in generale la coltivazione non subirà quindi limitazioni. Ne sono un esempio le aree dei progetti della Stazione ornitologica già in corso da molti anni nella Champagne genevoise, nella piana di Wauwil LU e nel Klettgau SH, dove la produzione agricola e la promozione della biodiversità procedono mano nella mano. Boschi radi, alcune torbiere e prati secchi dipendono persino da una gestione adeguata perché rimangano importanti per la biodiversità.

La Stazione ornitologica si impegna da molto tempo per la rivalorizzazione degli habitat. Tra gli esempi attuali figurano la salvaguardia di boschi colpiti da tempeste o siccità e vari progetti nell’ambito del programma «Un nuovo slancio per l’avifauna», come la riumidificazione di torbiere. Tali progetti possono essere realizzati solo con partner. Indipendentemente dall’esito dell’Iniziativa biodiversità, la Stazione ornitologica continuerà la proficua collaborazione con tutti i suoi partner per promuovere la biodiversità e in particolare gli uccelli nidificanti minacciati.