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La ricetta del Codirosso per vivere bene in città

Agosto 2022

Al Codirosso comune piacciono gli ambienti urbani ricchi di grandi alberi. Per riuscire a conservare questo migratore a lungo raggio potenzialmente minacciato, è stato sviluppato un modello che determina le sue preferenze.

Per limitare l’estensione del tessuto urbano, la Svizzera sta densificando le sue aree edificate, troppo spesso a scapito degli spazi verdi. Sebbene questa tendenza sia sostenuta politicamente e sembra inevitabile, la scomparsa delle isole verdi in quartieri con grande ricchezza biologica non è inevitabile. A questo proposito sono di particolare importanza gli spazi urbani popolati da vecchi alberi. L’obiettivo è quello di identificare tali aree prioritarie per la conservazione per proteggerle dalla densificazione. Ciò è in linea con la strategia biodiversità della Confederazione, che prevede di tenere conto del benessere della fauna e della flora nell’organizzazione dei quartieri urbani.

Lo sgargiante Codirosso comune è un buon indicatore di tali aree prioritarie: nelle località in cui si trova, la sua presenza attesta la necessità di mettere in atto misure per salvaguardare le aree naturali urbane. Sia il suo aspetto che il suo canto attraente e complesso – è infatti ricco di imitazioni – suscitano la simpatia della popolazione e delle autorità, facilitando così la realizzazione di piani di conservazione.

Un modello per determinare le preferenze del Codirosso comune

A La Chaux-de-Fonds, una popolazione di una cinquantina di territori è monitorata da vent’anni dal Gruppo Codirosso comune. Grazie a una rete di collaborazioni, nel 2013 gli ornitologi di questo gruppo hanno sviluppato un modello di selezione dell’habitat, che ha permesso di capire meglio le esigenze della specie. Inoltre, il modello ha previsto quali aree le sono attualmente più favorevoli. Una simulazione ha anche identificato quelle che potrebbero esserle idonee in caso di densificazione della copertura arborea.

Nel 2021, la Stazione ornitologica ha incaricato Boris Droz, lo sviluppatore del modello, di trasporre il metodo ad altre località. I nostri partner del Parco Jura Vaudois, del Parco Gruyère Pays-d’Enhaut e del Gruppo Codirosso comune di La Chaux-de- Fonds, stanno infatti portando avanti progetti di conservazione per questa specie. Sono stati raccolti dati ambientali attuali per le superfici scelte, poiché il loro formato doveva essere identico in tutte le regioni. In questo modo, le previsioni basate sulle preferenze di habitat dei codirossi comuni di La Chaux-de-Fonds hanno potuto essere trasposte.

Inoltre, da quando il modello è stato sviluppato nel 2013, sono disponibili nuovi tipi di dati di telerilevamento (remote sensing). Per dirla in modo semplice: satelliti o aerei vengono utilizzati per misurare la superficie terrestre per mezzo di onde sonore o di altro tipo. Poiché questi dati sono tutti raccolti allo stesso modo, i dati delle variabili ambientali utilizzati nel modello di idoneità hanno potuto essere resi più omogenei e migliorati. In questo modo, i contributi della superficie della chioma, del terreno nudo e della vegetazione bassa nel modello sono stati omogeneizzati e migliorati. Gli adattamenti apportati non hanno avuto praticamente nessun influsso sulla suddivisione delle aree prioritarie, il che conferma la robustezza del modello. L’importanza e il valore ottimale delle diverse variabili ambientali sono stati corretti sulla base dei nuovi dati. Evitando le distorsioni dovute all’interpretazione umana dei livelli utilizzati nel 2013, questi risultati possono ora essere espressi con valori standardizzati e quindi essere comparabili con altri studi. Gli script del modello sono stati resi pubblici e un tutorial è a disposizione dei tecnici interessati a trasporlo ad altre località.

Il modello stima che la densità degli alberi spiega, da sola, il 40 % della distribuzione della specie e dovrebbe avvicinarsi in modo ottimale al 35 % della superficie di un territorio per essere adatta all’insediamento del Codirosso comune. Questa densità di alberi è vicina ai valori a cui mirano varie grandi città nel loro concetto di pianificazione urbana. In effetti, lo sviluppo di una rete boscosa in un ambiente urbano non avvantaggia solo la biodiversità, gli alberi svolgono infatti molti ruoli ecosistemici: regolazione del microclima urbano, cattura del carbonio e delle polveri sottili, ritenzione e infiltrazione dell’acqua piovana, riduzione del rumore, per non parlare del contributo paesaggistico e del paradiso di benessere che una tale rete fornisce ai cittadini. Il Codirosso comune contribuisce quindi a fissare obiettivi che vanno oltre la conservazione della specie. Identificare le sue esigenze ci aiuta a capire le nostre.

Un approccio unico per tutte le regioni

Nell’ambito del Piano regolatore per i Comuni di La Chauxde- Fonds e Le Locle, dovrà essere creata una rete di spazi verdi, che potrà ispirarsi al modello di habitat del Codirosso comune. La distribuzione dei 19 territori trovati in città dal Gruppo Codirosso comune combacia con le aree di conservazione identificate attraverso il modello. Le somiglianze tra le due città del Giura neocastellano spiegano perché la trasposizione del modello funziona così bene. In questo modo, Le Locle dispone di una documentazione equivalente a quella di La Chaux-de-Fonds per identificare i quartieri importanti per il Codirosso comune e per la biodiversità in ambienti urbani ricchi di alberi. La Stazione ornitologica è rappresentata nel comitato di gestione del Piano regolatore di questi Comuni, per integrare al meglio i risultati dell’analisi nei regolamenti.

I parchi Jura Vaudois e Gruyère Pays-d’Enhaut supportano entrambi i loro Comuni membri nella gestione degli spazi verdi nelle aree urbane. Hanno la fortuna di ospitare una grande popolazione di Codirosso comune. Nella Vallée de Joux sono stati stimati 42 territori, che probabilmente rappresentano la più grande popolazione del Canton Vaud. A Château-d’Oex sono stati contati 11 territori. I risultati del modello orientano le raccomandazioni dei parchi ai rappresentanti dei Comuni. La Stazione ornitologica ha pubblicato una scheda informativa che spiega ai gestori e alle autorità come interpretare i risultati del modello, accompagnando i parchi nei loro progetti e nella consulenza fornita ai Comuni.

Misure a favore del Codirosso comune nelle aree urbane

I grandi alberi indigeni sono il cuore dell’habitat del Codirosso comune. La loro conservazione e promozione sono quindi il primo passo da compiere. Tuttavia, gli alberi da soli non sono sufficienti. Un territorio di questo Passeriforme contiene un mosaico di elementi che gli permettono di allevare la sua prole. Il Codirosso comune caccia le sue prede su terreni con poca vegetazione, per questo, le superfici con erba bassa, terra nuda o ghiaia devono confinare con fonti di produzione di invertebrati come prati fioriti, pile di legna e altre piccole strutture. Costruisce il suo nido in edifici, ad esempio sotto tegole sollevate. Accetta volentieri le cassette nido, se possibile concepite appositamente per lui. Il Codirosso comune non nidifica in tutte le località della Svizzera, interventi di questo tipo non saranno quindi certamente sufficienti ad attirarlo lontano dalle sue roccaforti. Tuttavia, una gestione degli spazi verdi in accordo con le preferenze del Codirosso comune andrà in ogni caso a beneficio della biodiversità.

Specie di uccelli citate nell'articolo

Specie di uccelli
Codirosso comune
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