Questo progetto è stato lanciato nel 2016 dall’Istituto Max Planck di biologia del comportamento a Radolfszell e ha come obiettivo di colmare le lacune di conoscenza riguardo agli spostamenti delle giovani aquile reali fino al raggiungimento della maturità sessuale. La collaborazione con la Stazione ornitologica, che si limita al Canton Grigioni, è stata gradualmente estesa anche ad altri partner. Fino al 2020 si sono uniti team provenienti dall’Alto Adige, dalla Lombardia, dalla Baviera, dall’Austria e dalla Slovenia, in modo che ora è possibile studiare i movimenti delle giovani aquile reali in gran parte dell’arco alpino.
A differenza del Nordeuropa e del bacino mediterraneo, nell’Europa centrale le aquile reali non sono praticamente presenti in pianura ma vivono soprattutto nelle regioni alpine. Quest’area montuosa densamente abitata dalle aquile reali rende difficile ma anche interessante studiare in maniera più precisa gli spostamenti e delle giovani aquile reali e come sono effettuati. Per fortuna, oggi la popolazione alpina di questa specie sta molto bene, è praticamente satura ed è quindi soggetta a una regolazione naturale, determinata da una forte competizione. In questo contesto le giovani aquile vaganti giocano un ruolo fondamentale: sono infatti la causa principale per cui, attualmente, il successo riproduttivo delle coppie territoriali è fortemente limitato. Tuttavia, anche le giovani aquile devono lottare contro i loro conspecifici: oltre la metà delle aquile trovate morte nei Grigioni sono vittime di conflitti territoriali. Con queste premesse, è importante capire meglio la strategia di sopravvivenza delle giovani aquile e quindi conoscere lo sviluppo della popolazione di Aquila reale nel suo complesso. Ma quali fattori determinano gli spostamenti delle giovani aquile? E che ruolo giocano a questo proposito, rispettivamente, la distribuzione del cibo e la presenza di coppie di aquile territoriali?
Nella sua tesi di dottorato, Julia Hatzl intende rispondere a queste domande, con possibilità tecniche completamente nuove. I trasmettitori solari oggi disponibili non solo consentono – a dipendenza dell’apporto energetico da parte del sole – una localizzazione estremamente precisa, ma forniscono anche informazioni sul comportamento della giovane aquila e sulle sue variazioni con l’avanzare dell’età. I dati necessari devono tuttavia essere convalidati con molto lavoro sul campo.