FILTRARE

Filtrare per
©
© Marc Illa

Analisi tramite metabarcoding mostrano che in un’area di sosta nel deserto marocchino l’Averla capirossa si nutre principalmente di zecche.

News - Contesto

Averle come vampiri?

Aprile 2025

Grazie ai nuovi sviluppi tecnologici è ora possibile determinare il DNA di animali predati partendo da escrementi di uccelli. Ciò consente una visione più dettagliata della dieta durante la migrazione.

Finora la nostra conoscenza degli uccelli migratori e delle interazioni con il loro ambiente è stata in gran parte limitata alle zone di nidificazione europee. Mentre in Europa sono stati condotti numerosi studi sull’uso dell’habitat, la nutrizione, la nidificazione e il comportamento migratorio delle specie migratrici, nelle aree dove non si riproducono per molte specie tali indagini sono decisamente più rare.

Tuttavia, molti migratori trascorrono più tempo in migrazione e nei loro quartieri invernali che nelle aree di nidificazione. Per proteggere in maniera efficace gli uccelli migratori, è quindi ancora più importante saperne di più sulla loro vita al di fuori dell’Europa. Il cibo, in particolare, gioca un ruolo decisivo durante la migrazione: i migratori a lungo raggio devono coprire grandi distanze e quindi hanno bisogno di molta energia, che devono procurarsi nelle aree di sosta o utilizzare sotto forma di riserve di grasso.

Grazie a nuove tecnologie è possibile determinare la composizione del nutrimento degli uccelli a partire da campioni fecali, identificando frammenti di DNA delle prede. La Stazione ornitologica può effettuare questo cosiddetto metabarcoding nel proprio laboratorio.

Un recente studio a cui partecipa la Stazione ornitologica mostra cosa mangiano le averle capirosse in un’area di sosta nel Sahara marocchino. Gli uccelli sono stati catturati per essere inanellati e sono stati raccolti campioni di feci. I campioni fecali di tre averle capirosse hanno mostrato che la loro dieta consisteva principalmente di zecche (Hyalomma dromedarii). Inoltre, nelle feci c’erano anche tracce di DNA della libellula Cardinale venerosse (Sympetrum fonscolombii), della Locusta del deserto (Schistocerca gregaria) e di altri insetti.

In un campione, i ricercatori hanno persino trovato tracce di DNA di dromedario! Le averle capirosse, tuttavia, non hanno probabilmente banchettato sui dromedari come «vampiri», ma hanno ingerito il loro sangue attraverso le zecche. Questo impressionante esempio dei possibili usi del metabarcoding apre le porte a una migliore comprensione della dieta dei nostri migratori durante il loro viaggio.

Specie di uccelli citate nell'articolo

Specie di uccelli
Averla capirossa
L'Averla capirossa, uccello amante del caldo, cattura soprattutto grandi insetti che caccia a partire da posatoi esposti come cime di alberi, fili elettrici o pali. Un tempo occupava vaste parti dell'Altipiano, del Vallese e del Ticino e abitava i frutteti estensivi. La loro scomparsa e l'intensi...
Più informazioni