I Cantoni sono responsabili dell’attuazione del Piano d’azione e la Confederazione fornisce un cospicuo sostegno finanziario. Negli ultimi 15 anni, tutti i Cantoni con popolazioni significative di Gallo cedrone hanno attuato misure a favore della specie, alcuni anche da più tempo, già da prima dell’elaborazione del Piano d’azione nazionale. Hanno migliorato la qualità dell’habitat con misure forestali come, ad esempio, diradamenti di boschi e riduzione della massa di legname, e istituito zone di tranquillità per la fauna selvatica per proteggere la specie dai disturbi. I dati disponibili al riguardo sono molto interessanti: all’interno dell’areale di distribuzione del Gallo cedrone, i Cantoni hanno garantito per contratto riserve forestali per una superficie totale di circa 18 700 ettari, di cui 3900 ettari di riserve forestali naturali e 14 800 ettari di riserve forestali speciali. Anche se non abbiamo una panoramica sistematica degli obiettivi di queste riserve, possiamo presumere che il Gallo cedrone sia effettivamente una specie bersaglio nella stragrande maggioranza di esse. A questo scopo, all’interno dell’areale di distribuzione del Gallo cedrone sono state definite 89 zone di tranquillità per la fauna selvatica con una superficie totale di circa 24 000 ettari, l’accesso alle quali durante l’inverno e fino in primavera o all’inizio dell’estate è consentito solo su singoli percorsi.
Queste misure hanno sortito l’effetto desiderato? Per poter rispondere, almeno in parte, a questa domanda, dieci anni dopo l’elaborazione del Piano d’azione la Stazione ornitologica ha steso un bilancio intermedio insieme a BirdLife Svizzera e all’UFAM. Quest’ultimo mostra che, da un lato, gli effettivi stimati sono ancora in leggero calo e, dall’altro, che anche l’areale di distribuzione è ancora in diminuzione. Queste tendenze ancora leggermente negative dipendono tuttavia esclusivamente dall’andamento nel Giura e in parte del settore occidentale del margine settentrionale delle Alpi. Nella parte orientale del margine settentrionale delle Alpi (Cantoni di Svitto, Zugo, Glarona, San Gallo, Zurigo e i due Appenzello), da 10-15 anni è stato documentato con buoni dati un andamento stabile degli effettivi. Nel 2016- 2021 nel Canton Svitto si è addirittura registrato un aumento della popolazione di oltre il 20 % e nel Canton Zugo il Gallo cedrone ha ricolonizzato un ampio complesso boschivo per il quale, sebbene fosse ancora abitato negli anni Settanta del secolo scorso, per più di 20 anni non c’erano state segnalazioni. Non esistono dati precisi per la parte centrale del margine settentrionale delle Alpi (Cantoni di Berna, Obvaldo, Nidvaldo e Lucerna) e per le Alpi centrali dei Grigioni, ma vi sono buoni indizi che l’areale di distribuzione è stabile; è quindi probabile che anche per gli effettivi non si siano registrati sviluppi negativi significativi.